1. Nel tuo programma del concerto ci sono esclusivamente arie di compositori italiani. Hai un tuo compositore preferito, e se si, chi è?
La scelta è molto difficile, tutti gli autori hanno una caratteristica che li rende speciali e che ce li fa amare. Se dovessi sceglierne uno in particolare sceglierei Verdi oltre che per gusto, anche per un discorso affettivo, è il primo compositore che ho imparato ad amare e quello che mi ha fato appassionare al mondo dell’opera quando ero bambino grazie all’opera Rigoletto, dato che già a nove anni mi vedevo nel ruolo del Duca di Mantova, ero affascinato dalla vocalità tenorile.
2. Sei un artista italiano e per te riesce naturale cantare musica italiana in maniera spontanea ed appassionata. Hai cantato, nel corso della tua carriera, anche in altre lingue o hai interpretato ruoli in opere per esempio in tedesco, o in francese o in russo?
Numerose volte mi è capitato di cantare in altre lingue, questo per me non è mai stato un problema, anzi, mi piace la sfida e soprattutto il comprendere altre forme di espressione. La mia vocalità è particolarmente adatta al repertorio francese infatti ho già cantato Roméo et Juliette di Gounod e Werther di Massenet, ma aspetto con ansia di cantare il Faust, uno dei miei ruoli preferiti, spero che sia un sogno che presto si possa realizzare.
Un altro ruolo che ho avuto la possibilità di cantare è stato quello di Lensky in Eugene Onegin, in lingua russa, e sono stato veramente felice di poterlo cantare proprio in Russia. É stata una grande soddisfazione per me perché ho potuto conoscere una cultura completamente nuova, una lingua del tutto diversa e soprattutto interpretare la musica meravigliosa di un autore come Tchaikovsky.
Con particolare orgoglio, sono stato ospite del soprano Maija Kovalevska in un Gala al teatro dell’opera di Riga e lì mi sono esibito in una canzone lettone molto famosa, devo dire che non mi sarei mai aspettato un’accoglienza così calorosa da parte del pubblico che quindi ha apprezzato molto lo sforzo di un artista straniero nell’interpretare un brano in lingua locale.
Ora mi manca il finlandese…
3. Che programmi di lavoro hai nel tuo prossimo futuro?
Nel prossimo futuro sarò Pinkerton in Madama Butterfly a San Paolo in Brasile, dove ritornerò per la terza volta. Anche se il personaggio che Puccini ha disegnato non è proprio un ideale dal punto di vista umano, da quello vocale è molto vicino alla mia corda vocalità, dunque sono felice di poter debuttare in questo ruolo a breve!
4. E’ questa la prima volta che ti esibisci in Finlandia? Cosa ti aspetti da questo viaggio e da questo concerto?
Sì, è la prima volta non solo che mi esibisco in Finlandia, ma anche la prima volta che visito il vostro paese. Sono molto emozionato e ho sentito parlare benissimo di Helsinki da molti amici che hanno avuto modo di vederla.
Mi aspetto da questa esperienza una crescita artistica e umana, di conoscere nuove persone amanti della lirica come me e che sentono nel cuore la magia che questa arte meravigliosa porta nel mondo. Sento anche la responsabilità di dare il massimo al pubblico che mi ascolta per la prima volta e di riuscire ad emozionarli e trasmettere ciò che provo io mentre canto.
5. E per finire una domanda più leggera: se non avessi scelto l’opera, cosa avresti fatto da grande?
Bella domanda! Ancora non riesco ad avere una risposta, sento di avere ancora tutta la vita davanti. Mi è capitato numerose volte di voler staccare, prendermi una pausa, rimettere in i piedi per terra, ma per quanto io mi possa sforzare la magia dell’opera mi attrae sempre più forte a sé.
Invito al ”piccolo Natale” ed alla festa per il trentesimo anniversario dell’associazione
Quando nel febbraio del 1823 venne firmato i programma/manifesto per la realizzazione del nuovo teatro, questo prendeva il posto dell'antico teatro che era situato nel vecchio palazzo del Comune.